Casa Callot
Deve il suo nome al famoso incisore francese che lavorò alla corte dei Medici nella metà del 1600. La sua opera incisoria è grandiosa, coevo di Stefano della Bella, si cimentò in soggetti religiosi e laici. Sulle pareti dell’appartamento si possono apprezzare alcune tra le più belle incisioni: i Gobbi, i Mendicanti e la Fiera dell’Impruneta.
Il camino di marmo con venature gialle striate, francese, del 1800, posto nel soggiorno, ha al di sopra lo stemma di Casa Medici e al di sotto un orologio “Parigina”, coevo del camino.
Nel soggiorno impreziosiscono le pareti, oltre alle incisioni del Callot, alcuni quadri: una veduta del Porto Mediceo del pittore Pietro Ciafferi; un quadro di Gherardo e Giuseppe Poli, vedutisti del 1700, imitatori dello stile callottiano; un paesaggio di un autore fiammingo coevo del Callot.
Alla fine del 1800 risalgono le ceramiche della Fabbrica Ginori che si possono ammirare sulla piccola libreria, che raffigurano alcuni “Caramogi”, personaggi che ricordano un po’ gli umani fantasiosi dei quadri di Bocchi.
L’appartamento, che contiene quadri e incisioni, è comunque fornito di cose ben più pratiche come un punto cottura, un frigorifero, una televisione, una lavastoviglie e di un sistema di condizionamento. Il sistema di riscaldamento segue i canoni del risparmio energetico correndo sotto il pavimento.
La camera da letto presenta al di sopra della testata un rame fiorentino contenuto in una cornice cartigliata del 1600, di cui il secondo è appeso in salotto. L’armadio è un “piemontese” di fine ‘800, non particolarmente capiente ma simpatico. Sulla parete di fronte al letto spicca la raccolta di 21 incisioni rappresentanti “I Gobbi” il cui frontespizio è raffigurato in ceramica nella grande doccia del bagno. Il bagno in camera è luminoso.