L’antro di Cagliostro

L’ANTRO DI CAGLIOSTRO è un appartamento al piano terra di un casolare toscano, formato da due stanze, di cui una matrimoniale e l’altra singola, oltre ad una zona giorno con camino e una microscopica cucina.

Tutto l’appartamento ruota intorno alla figura del Conte di Cagliostro, figura discussa, da alcuni considerato massone, ciarlatano, lestofante, imbroglione; da altri “uomo illuminato”, medico, benefattore dell’umanità. Fu imprigionato e giustiziato a San Leo, ma anche la sua morte è avvolta da mistero…

Nell’appartamento si può apprezzare una iconografia di contrasto tra bene (rappresentato da angeli) e male (rappresentato da grottesche). Sulla parete della zona giorno un affresco rappresenta i quattro elementi con le proprie divinità: il fuoco rappresentato da Vulcano, la terra da Cecere, l’aria da Giunone e l’acqua da Nettuno. E’ presente un quadro del ‘600 emiliano, che racconta la leggenda della Fonte Aretusa: Aretusa era una ninfa di cui si era invaghito Giove che voleva concupirla, ma Diana la salva e, per evitare problemi successivi, la trasforma in fonte. Anche qui il male è rappresentato da Giove mentre il bene è impersonificato da Diana (dipende dai punti di vista!).

La camera esoterica, singola, ha per testata un pannello rappresentante una grottesca e nel quadro del 700 sul cassettone un uomo barbuto con gli strumenti di studio raffigura l’allegoria della scienza. Per controbilanciare il male sulla parete esterna è presente un crocifisso intagliato del 1700.

La camera matrimoniale del Conte Cagliostro, sontuosamente arredata con un letto a baldacchino, è affrescata con tarocchi e abbellita da segni zodiacali sulle pietre della parete. La cosa più curiosa della stanza è nel bagno: è una grossa vasca rivestita di ceramica dipinta, dove chiunque, anche il Conte Cagliostro, potrebbe rilassarsi, dopo aver camminato per Pisa e Lucca, visitando musei e monumenti.